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— Giulio Cesare (indicando due direzioni, nei pressi del Rubicone)
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Nel culo!

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Ovvero come sfruttare una finale mondiale per fare un ripasso di parolacce, con anche delle new entries, che non fa mai male…

Io, odiando un po’ tutto e un po’ tutti, non ho mai apprezzato il vedere le partite in compagnia. Per me il calcio e il tifo sono una cosa personale, come la religione, e in quanto tali, vanno vissute in solitario.

Nonostante ciò, stavolta sono stato coinvolto, con la scusa della cena aggratis, ad una visione collettiva della partita.

Io, da moderato, non esulto mai visibilmente ai gol fatti, nè do in escandescenze quando il gol si subisce, e questo, in mezzo a “tifosi di professione”, mi rende un po’ mosca bianca e mi relega in disparte.

E questo lo apprezzo, così non vengo coinvolto in spruzzi di spumante e lanci di cibarie.

Però, certo, durante la partita sento anch’io un po’ di tensione…

Soprattutto quando un arbitro “dal cazzo” dà un rigore che non c’è dopo soli cinque minuti.

E l’imprecare di tutti gli altri contribuisce a rendermi irrequieto.

Poi, al gol di Materazzi (mio idolo indiscusso), quando partono pezzi di cibo (lingua, per l’esattezza) in direzione della TV, colpevole di aver inquadrato l’allenatore francese Domenech, al grido di “bastardo, mettitelo nel culo l’oroscopo”, mi unisco allegramente agli insulti, ma sempre “internamente”.

Il resto è sofferenza, soprattutto per il caldo e le zanzare che ci assediano sotto un portico non illuminato.

Gli insulti si divedevano quasi equamente contro i due allenatori: il francese perchè aveva “la faccia di merda”, Lippi perchè ha fatto le sostituzioni alla cazzo e troppo presto.

Altri insulti per Camoranesi e Totti, colpevoli di “non fare un cazzo tutta la partita”.

Mezz’ora di indignazione alla testata di Zidane contro Materazzi, con lancio di bottigliette d’acqua e sedie verso la TV, placata solo dalla sacrosanta espulsione del bastardo in causa.

Degno finale di carriera per una persona che starebbe bene in un manicomio criminale, ma basta guardarlo in faccia per capire che non ci sta con la testa…

Poi i rigori.

Io ero zuppo di sudore, con i piedi ormai in una pozza, ma ad ogni tiro sentivo freddo.

Al secondo rigore francese, quello sbagliato da Trezeguet, un urlo con tanto di trombette da stadio e insulti a tutta la sua famiglia per varie generazioni prima e dopo di lui.

Tensione mai provata prima (ma anche sì, tipo gli ultimi minuti di Valencia-Inter di due anni fa con un uomo in meno e Farinos in porta) ancora per pochi minuti.

Gente che si nascondeva per non vedere i rigori e, d’un tratto il silenzio: Grosso sul dischetto.

Aveva la faccia da “rigore della vita”, ed in effetti lo era, e questo mi preoccupava un po’, ma non l’ha sbagliato.

Brivido lungo la schiena e tutti in piedi sui tavoli (tranne me) a urlare e sventolare la bandiera che stava a lato della TV.

Nel frattempo qualcuno aveva sparato qualche botto qua e là, e le campane suonavano a festa, un po’ di gente ci ha raggiunto con varie bottiglie di spumante, e giù a bere.

Poi l’apertura dell’anguria, con lancio di pezzi della medesima un po’ a tutti, poi di nuovo a bere, poi la tartufata (avanzata dalla sagra), e poi qualche altra bottiglia, un po’ bevuta e un po’ spruzzata.

Campioni del mondo.

Come 26 anni fa, anche se allora avevo fatto più casino, sul terrazzo di mia nonna, con un pentolino in mano e un cucchiaio nell’altra…

Il titolo del post è dedicato non solo ai francesi, ma anche a tutti quelli che si sbilanciano sempre nei pronostici, dimenticando che si può anche perdere (in tutti i campi), ma soprattutto ai francesi.


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ci sono 2 commenti per "Nel culo!"

  1. baba ha detto:

    ma soprattutto a chi non capisce l’ironia… (vedi mio blog).
    comunque per ieri scusa per il disguido: io pensavo che ti avesse chiamato ale e ale pensava che ti avessi avvisato io. passiensa 🙂 (a vc un bordello indescrivibile).

  2. Xavier ha detto:

    Yeah!! Mandolino rulez!!!