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1984

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No, tranquilli, non è la storia dell’anno in cui vinsi la medaglia d’argento nella staffetta 4xboh? dei Giochi della Gioventù* (nulla di miracoloso: c’erano due squadre e noi arrivammo secondi).

Qui si parla del libro 1984 di Orwell.

Premetto che ho sempre sentito parlare del libro e dell’autore, ma non avevo mai approfondito l’argomento, quindi pensavo si trattasse di un libro scritto negli anni ottanta e che parlasse di spionaggio e cose simili, come il film Nemico Pubblico con Will Smith, per capirci.

Ecco, niente di tutto questo.

Il libro è comunque ambientato nel 1984 (data futura casuale, visto che è stato scritto nel ’48), e racconta di come si vive sotto un’ipotetica dittatura, e di come il governo può modificare la realtà (modificando la storia) senza che nessuno ci faccia caso.

Ovvio che si tratta di un romanzo, ma la cosa sconvolgente è quanto sia vicino alla realtà attuale il modo di manipolare l’informazione, la storia e spiare i citadini scritto in un libro di sessant’anni fa.

Il tutto si basa sul fatto (ormai ovvio) che la “gente” ha la memoria corta, e fa più presto a dimenticare che non a ricordare. In base a questo, tutto il passato può essere rimodellato a piacimento di chi governa. Anche avvenimenti recentissimi posono essere stravolti nella memoria popolare senza che (quasi) nessuno se ne accorga.

E il verosimile del racconto (a parte l’oppressione e la pesantissima repressione) è che a cose del genere assistiamo tutti i giorni: qualcuno se ne accorge e rimane basito di fronte a cambi repentini di opinioni e sconvolgimenti dei fatti, la maggioranza non cogli nemmeno la differenza, nonostante legga i giornali.

Basta leggere un libro (qualsiasi) di Travaglio, o vedere una trasmisione tipo “il fatto” di Biagi, per rendersi conto di come sia semplice dimenticare le cose.

E loro non sono dei Pico della Mirandola, sono solo giornalisti che ricercano i vecchi articoli dei giornali per recuperare le dichiarazioni dei personaggi politici.

Poprio leggendo quelle dichiarazioni, assolutamente in contrasto tra di loro, sembra di leggere i discorsi del Grande Fratello pubblicati sul “Times”, che dovevano essere corretti ogni volta fosse smentita una dichiarazione. In questo modo, rileggendo i vecchi giornali, si poteva notare come il Grande Fratello avesse sempre ragione.

Anche la teoria del “bipensiero”, per la quale chi cambia la realtà lo fa scientemente ma, paradossalmente, senza averne coscienza, si ritrova tutta nella faccia come il culo disinvoltura con la quale i governanti (e non solo quelli nostrani, ovviamente) rigirano la frittata a loro piacimento.

Illuminante! (ma anche no, purtroppo… )

*i Giochi della Gioventù, chiaro retaggio della visione mussoliniana della dimostrazione del vigore italico attraverso la riuscita nelle attività fisiche dei ragazzi di ogni età (molto balilla come genere), hanno un riferimento anche in 1984, nel modo di educare i giovani anche fisicamente. Il riferimento non era voluto, ma è arrivato comunque…


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aNobii Wednesday 6 June 2007

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