I mostri vanno mostrati?
La notizia l’avevo già letta su questo blog (è il blog dell’autore del libro che sto leggendo): anche Renato Vallanzasca ha un blog. Però oggi l’ho sentita a Studio Aperto, il che dà quell’autorevolezza della quale una notizia, per essere definita tale, ha indispensabile bisogno.
Qual è la questione?
Che, come al solito, “l’Italia è spaccata a metà”.
C’è chi dice che essendoci la libertà (presunta, ovviamente, come l’innocenza in giudizio) di espressione, anche lui ha diritto di aprire un blog e scrivere ciò che più gli aggrada.
C’è, invece, chi non accetta che un pluriergastolano (4 ergastoli e 260 anni di carcere) non debba avere il diritto ad una “voce” libera sul web.
Il problema, però, ovviamente, non è questo.
Ma il fatto che ancor oggi la gente si divida e il personaggio in questione abbia ancora la sua nutrita schiera di fan (con dovizia di comenti sul blog letti al “telegiornale”) come negli anni che lo videro protagonista dei fatti di cronaca.
Perchè è un problema?
Perchè il fatto non riguarda solo Vallanzasca: ogni periodo ha il suo “mostro” da mostrare (e da venerare da una certa parte di popolo).
Infatti i mostri sono stati tanti, e tutti sono sempre stati mitizzati da parte della stampa: di Vallanzasca si ricorderà l’aspetto fisico e l’audacia, da Riina l’operazione alla prostata, di Provenzano caciotte, cicoria e pizzini, e via discorrendo. Ma non la ferocia delle azioni o, per lo meno, non come caratteristica principale.
Perchè?
Forse perchè il cervello della gente “per bene” ha bisogno di umanizzare il mostro per poterlo accettare.
Forse perchè la gente, per quanto “per bene” è morbosamente attratta dalla cronaca nera, ma ancora di più dal gossip infiltrato di cronaca nera.
Forse perchè, nell’attesa di un’auspicata cattura dei mostri, i giornalisti devono pur far qualcosa, e tener caldo l’argomento anche con particolari folcloristici serve a preparare il colpo quando ci sarà: chi si aspettava la cattura di Provenzano (c’è anche chi dubitava della sua esistenza, ormai) all’indomani delle elezioni, con il casino che c’era?
Forse per tutte queste cose assieme, e per altre ancora.
Però sta di fatto che molte persone non solo sono interessate a questo tipo di cronaca “parallela”, ma riescono a sviluppare un senso di vicinanza verso queste persone, piuttosto che verso le vittime.
E non solo verso chi ha commesso azioni eclatanti, ma anche verso i mostri “minori”: si ricordino le lettere d’amore per Erika di Novi o, addirittura, le fan di Igor Marini (a casa di una di loro si è poi sistemato appena uscito di galera), che di mostruoso non aveva assolutamente nulla (se non il numero di balle raccontate).
Solo per il povero Pacciani non si sono istituiti fan club, ma forse perchè non era lui il mostro di Firenze…
Per cui, perchè Vallanzasca non dovrebbe avere un blog?
D’altra parte un blog non si nega a nessuno.
Se questo argomento ti interessa puoi provare...
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Appunto…e dire che s’è beccato anche una marea di commenti 😉
O.T.: mi sa che il tuo blog ha un problema di formattazione del template…il post appare tutto “buttato” in basso…hai cambiato qualcosa, ultimamente?
fan club no, ma io le magliette con pacciani sopra me le ricordo benissimo!
@Camelot: sì, 510 dal 10 ottobre a ieri (oggi non so) sono un’enormità!
Non so, io vedo tutto normalmente sia con IE che con Flock su entrambi i PC (a parte due pulsanti sulla sinistra che oggi non funzionano)…
@Baba: non ricordo, ma fanno il paio con quelle “Free O.J. (Simpson)” (e con quell con la finta cintura di sicurezza che, però, non sono mai esistite, ma è bello pensare che ci fossero).
sono esistite eccome! vai a farti un giro a napoli a chiedere… 😀
mah, allora il fatto che si dica che era una leggenda metropolitana, è una leggenda metropolitana 😛