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Funiculì, funiculà

Già dal titolo si può facilmente intuire che sono stato a Biella, l’altra sera…

C’era il concerto dei Baustelle (un classico di tutti gli anni, ormai), una delle tappe esterne del Traffic Free Festival di Torino.

E, infatti, a presentare sul palco, nientemeno che Casacci in persona: era un po’ che non lo vedevo – complice la mia assenza da Torino negli ultimi 3 anni – e mi mancava quasi. Ma anche no!

Comunque la figata assoluta della serata è stato il viaggio in funicolare da e per il Piazzo (Biella alta, come si direbbe a Bergamo): spettacolare.

Ma anche un po’ emozionante.

Ma anche un po’ così, con quel leggero senso di pericolo incombente, dato dai sobbalzi sinistri del vagoncino filotrainato, che sembrava volare giù da un momento all’altro.

Un’esperienza, insomma.

Il concerto, un’altra esperienza.

Dopo l’apertura di Robertina (la voce più calda di Torino, ricordiamo, ma solo d’estate) che – equalizzata malissimo – ha un po’ rotto le balle interpretando le versioni tristi delle canzoni italiane più tristi degli anni ’70, sono arrivati i Baustelle.

La piazza del Piazzo (piazza Cisterna, ndP), che già non è grande, non era proprio gremitissima – più che altro gente del posto che passava e polizia – e l’equalizzazione era solo leggermente migliore a quella di Robertina.

In pratica non c’era un posto in cui si sentisse decentemente. Men che meno i portici.

Ma tant’è: Bianconi cantava bene, è questo è un evento assoluto, per chi lo conosce da un po’!

Peccato che, come al solito, i concerti vertano tutti sull’ultimo album, tralasciando le vecchie canzoni che conoscono solo i fan dell’ultima ora (o quelli che il disco nuovo, oltre ad averlo scaricato e masterizzato, magari, lo ascoltano almeno due volte tutto).

Nota di colore (era scritta in rosso!): al bar del Piazzo vendono le spume di Abbondio, come a Desana.

Seconda nota, ecco le foto della serata


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