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Matarrese: “Basta violenza Mettiamo celle negli stadi”

“Le leggi sono labili e leggere, vanno cambiate – dice il presidente della Lega -. Alcuni politici provano gusto nel difendere chi dovrebbe stare dentro. Si possono anche creare strutture per fermare subito chi commette reati. De Laurentiis? Va tutelato”. Abete: “Ognuno ha la sua autonomia, ma lavoriamo tutti insieme”

Antonio Matarrese, presidente della Lega Calcio. LaPresse

Antonio Matarrese, presidente della Lega Calcio. LaPresse

Matarrese: “Basta violenza  Mettiamo celle negli stadi” – Gazzetta dello Sport

Ecco, detta la cazzata del secolo, perchè non ripensarci un attimino e ribaltare completamente la soluzione?

Che so, magari scegliere di mettere i violenti in galera e lasciarceli, invece di mettere le galere negli stadi.

Anche perchè solo a Genova sarebbero già avanti: il carcere di Marassi è a qualche metro dallo stadio, basterebbe aprire un finestrone e la partita è servita.

La cosa grave è che si vogliono trattare i tifosi come persone.

Non lo sono. Punto.

Chi esce di testa per un evento (sportivo, musicale, o qualsiasi altro tipo di esibizione) ha seri problemi psicologici e andrebbe punita già solo per questo. Se, poi, ha anche comportamenti violenti, non dovrebbe proprio essere considerata tale.

Invece si ha paura di punire il tifoso e di punire le società che accettano, tollerano e foraggiano queste belle persone.

Eppure non ci vorrebbe molto: basta presentare il conto dei danni alla società sportiva in quanto responsabile delle azioni dei propri tifosi.

Probabilmente basterebbe che la legge lo prevedesse, e non ci sarebbe nemmeno bisogno di applicarlo una sola volta.

Le società prenderebbero immediatamente le distanze dalle tifoserie organizzate e casiniste.

Che, poi, ammettiamo una volta per tutte che ormai le società di calcio non vivono dei proventi degli stadi, ma solo di quelli delle TV. E, soprattutto, ammettiamo che la necessità di avere il supporto dei tifosi è una sonora cazzata che ci raccontano da una vita.

Se quattro pirla disoccupati (o stipendiati dalle società) non seguono la propria squadra a Salcazzo, la squadra non perderà la partita. Ammenochè non sia scarsa, o l’altra troppo forte. COsa piuttosto rara, visto che la bravura delle squadre è inversamente proporzionale alla distanza della trasferta.

Quindi, poche balle: basta leccare il culo alle società e ai tifosi, salvo poi parlare di tolleranza zero appena scappa il morto!

Oppure, in alternativa, smettere di rompere il cazzo con la violenza negli stadi.

(Anche non nominare più tangentisti e ex presidenti fallimentari ai vertici dello sport italico potrebbe giovare alla causa).


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ci sono 2 commenti per "Soluzioni alternative"

  1. baba ha detto:

    le celle allo stadio con dentro i tifosi violenti mi fanno venire in mente quei film cult anni ’70 pseudo-preistorici zozzetti tipo “quando le donne avevano la coda”, dove c’era sempre il neandertal un po’ psicopatico e arrapato che veniva tenuto in cella (i miei genitori e i loro amici ci fecero un carro di carnevale nel lontano ’85).
    oppure quei film sempre pseudo-storico/eroici/mitologici tipo 300, dove c’è il mostruoso energumeno tenuto in prigione o in catene fino al momento dell’uso (nei duelli, di solito).
    ecco, io ce lo vedo un tifoso violento mentre sbraita animalescamente dentro una cella in curva, mentre gli ultrà lo aizzano con le canzoni da stadio…

  2. degra ha detto:

    e nei panni del neandertal urlante nella gabbia un bell’Abatantuono dei tempi buoni.

    Belle immagini, sisisì!

    (devo vedere 300 prima o poi)