Ecco, l’ho visto.

E mi è piaciuto, nonostante Tom Hanks.

La storia è al limite dell’assurdo, ma grazie alle misure di”sicurezza” e alla burocrazia (per sua natura cieca e rigida) delpost 11 settembre, diventa verosimile.

Questo tizio (Tom Hanks) giunge a New York da una fantomatica repubblica asiatica (ex URSS?), e non può entrare ufficialmente in America, nè tornare a casa, perchè durante il viaggio c’è stato un golpe (con conseguente guerra civile) e gli USA hanno temporaneamente disconosciuto quella repubblica.

Il malcapitato, quindi, è costretto a rimanere in aeroporto, e per più mesi, trasformando una parte del terminal in casa propria, e diventando un “fastidio” non da poco per il neodirettore della sicurezza aeroportuale (Stanley Tucci), che cerca di liberarsene in tutti i modi senza riuscirci.

Ma, nonostante tutto (soprattutto la non conoscenza dell’inglese), riesce anche a fare da mediatore matrimoniale, e ad innamorarsi di una hostess (Catherine Zeta Jones, che non avevo riconosciuto) non molto fedele…
Il film rivela anche la presenza di un “sottobosco” di personaggi più o meno clandestini che riescono a lavorare in uno dei posti teoricamente più sicuri al mondo, senza essere scoperti, o comunque tollerati. Se fosse ambientato in Italia, ci sarebbero sicuramente i ladri di bagagli.

Consigliato!

Questo post è stato scritto sabato 12 Maggio 2007 @ 18:49:31 nella categoria visioni. Puoi seguire i commenti attraverso il feed RSS 2.0. Commenti e ping non sono permessi.

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