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Ipocrisia strisciante

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Pare il “caso” di oggi sia l’ennesima ingiustizia perpetrata ai danni degli utenti internet.

Almeno a leggere su parecchi blog…

Si tratta di una modifica alla legge sul diritto d’autore, in particolare all’art. 70 (quello che permette di violare i diritti d’autore a scopo didattico e scientifico), introducendo un comma che limita la risoluzione di immagini e musica se la pubblicazione avviene via internet.

L’ennesima furbata italica: trovare l’escamotage per pubblicare mp3 su internet e non subirne le conseguenze.

Infatti ho trovato varie volte su siti degli mp3 con la dicitura “a scopo didattico”, ma mi ero sempre chiesto cosa significasse.

Evidentemente taluni sono più furbi degli sfigati che usano il Mulo, e vogliono avere la coscienza a posto (visto che rubare è reato: stranezze, eh?), pur potendo fruire di contenuti protetti da copyright.

Sticazzi! Prendetevi le vostre responsabilità e non rompete i coglioni con l'”uso didattico”!

Se è illegale passarsi musica (e per la legge italiana lo è!), perchè ci devono essere deroghe talmente stupide, ad uso dei soliti furbetti?

Probabilmente vorrebbro che il CD (o l’mp3 a massima qualità) fossero spacciati senza l'”angolino”, come i libri degli insegnanti (vergogna sui figli dei professori che venivano a scuola coi libri senza “angolino”), regalati, appunto, per motivi didattici.

Peccato che un libro “fisico” possa essere solo fotocopiato (bassa qualità) o prestato/regalato, mentre un CD può essere copiato infinite volte.

Se pubblicati su internet, poi, anche i libri possono essere scaricati da chiunque alla massima risoluzione e qualità possibile, per l’uso che si preferisce, in barba alla motivazione “seria” che li ha portati alla pubblicazione (vorrei poi sapere che finalità didattica può avere l’ulitmo singolo di Rihanna: capirei il video!).

Quindi, che i cari furbetti, superiori moralmente ai ladri infami (e bastardi) dediti al più bieco peeer to peer, si adeguino: o si comportano secondo la loro morale (del cazzo, ovviamente, come tutte le morali) e acquistano regolarmente, o non rompono il cazzo e scaricano illegalmente come tutti gli altri.

Tertium non datur (altrimenti sarebbe troppo comodo!).

Basta con l’ideale furbettistico italico (e berlusconiano) dell’aggirarsi sui confini della legge: o dentro o fuori!

Io vado veloce in macchina e, se mi beccano (mai successo finora), non vado a fare le pulci al vigile perchè era da solo o perchè non era segnalato il posto di rilevameto autovelox: SO che è vietato superare i limiti, il resto è furbetteria!

Scarico musica e software, ho pochissimi CD originali e gli unici software regolarmente licenziati che posseggo sono Windows 95 (B), acquistato col primo PC, e XP Home Edition acquistato col portatile, ma uso abitualmente software da migliaia di euro.

Ho il coraggio di ammetterlo e non installo nemmeno le trial version ogni 30 giorni per pararmi la coscienza: scarico le versioni originali e i seriali. E se mi beccano, pago!

È illegale, ne sono consapevole e me ne fotto consapevolmente, senza nascondermi dietro a interpretazioni peregrine del codice o ai miei supposti “diritti” (sempre del cazzo).

Invece il mondo dei blogger si indigna ogni volta che un provvedimento sembra anche solo lontanamente riguardarli.

Basta ricordare il decreto Urbani sull’editoria e il recentissimo Levi-Prodi (dare i nomi di persona alle leggi infami è tipico di una certa parte politica, basti pensare alla legge Biagi…) e il casino scatenato per il più assoluto nulla.

Evidentemente i blogger non sono solo narcisisti, come si diceva agli inizi del fenomeno, ma anche paranoici, oltre che -evidentemente – paraculo…

Infatti – da buoni paraculo – si lamentano solo delle piccole cose che colpiscono (e neppure di striscio, però) solo il loro orticello, evitando di gran lunga il problema, che nella fattispecie è il diritto d’autore.

Perchè non ci sarà mai una mobilitazione della blogosfera (inutile, come tutte le mobilitazioni, ma darebbe un segnale serio da questa massa informe e disomogenea) contro la legge sul diritto d’autore nella sua interezza, e contro la SIAE?

Ma è semplice: parecchi blogger sono anche autori, e sicuramente non farebbro nulla contro loro stessi.

Paradossalmente è l’abuso del diritto d’autore che frena lo sviluppo e il mercato dei “prodotti dell’ingegno”. O, meglio, è l’eccessivo protezionismo verso gli editori che la mette in quel posto agli autori.

E – visto che non si tratta di generi alimentari – chi non può permettersi questi prodotti, ne fa bellamente a meno. Senza, peraltro, perderci nulla.

Quindi – prima di indignarvi alla cazzo – meditate, gente, meditate!



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ci sono 2 commenti per "Ipocrisia strisciante"

  1. chit ha detto:

    Commentino veloce veloce (perdonami) perchè sono in terribile ritardo e poi perchè ho fatto il fioretto di non incazzarmi fino al 14 gennaio e quindi niente politica, leggi o altre fonti di polemiche.
    Solo (in terribile ritardo e mi scuso) i miei migliori auguri di un buon anno nuovo.

  2. degra ha detto:

    Auguri a te!
    No problem per il ritardo… Devo ancora abituarmi a scrivere 2008, quindi è ancora tempo per gli auguri 😛