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Visione leggermente pessimista post-elettorale

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Premesso che non sono pessimista ma realista, di solito.

Premesso che ho le balle che mi girano più per il risultato elettorale del mio comune che per quello nazionale.

Premesso che, evidentemente, non ho votato per chi ha vinto.

Tutto ciò premesso iniziamo ad analizzare i risultati.

Innanzitutto, non essendo pessimista, vediamo le cose positive:

– sono spariti i partiti estremisti, quelli del NO sempre e comunque, del “senza se e senza ma”, delle manifestazioni anti tutto, rimanendo relegati dove la logica vorrebbe: fuori dal parlamento, visto che non è loro intenzione governare, ma opporsi a qualsiasi cosa;

– finalmente le coalizioni si sono limitate a 2-3 partiti, il che è sempre un bene per la stabilità;

– non c’è stata nessuna traccia dell’antipolitica grilliana (anzi sì, e si è assestata a meno del 4%: l’astensionismo).

Poi le cose negative:

– ha vinto la peggior politica, quella del diritto all’evasione se le tasse non piacciono, dell’impunità e del malaffare generalizzato, delle lobby e delle clientele.

– ha stravinto la Lega, partito simbolo dell’ignoranza e della xenofobia del nord.

In molti si chiedono il perchè, tanti dicono che non bisogna pensare che chi ha fatto una scelta simile sia stupido (o coglione, come ha detto un tizio una volta).

Io ho una mia idea: il popolo italiano (ma tutto il mondo è paese), nella sua maggioranza, è egoista e pensa sempre e solo al proprio orticello.

Quindi è di natura favorevole al berlusconismo e al leghismo: padroni a casa propria.

Nessuno vuole tasse, nessuno vuole che lo Stato decida per noi, nessuno vuole che lo Stato aiuti qualcuno in particolare.

Non a caso siamo il paese dei furbetti e del bullismo, ad ogni livello possibile.

Il PDL (e soprattutto la Lega al nord) hanno dato voce a questo, senza proporre altro: pagare meno tasse e farsi i cazzi propri con meno immigrati possibile.

E hanno stravinto.

Il PD ha proposto cose belle, buone e giuste: giustizia, diritti civili per tutti, equità sociale, pagare tutti per pagare meno.

E ha perso di brutto.

Dicono che ha perso perchè Prodi ha messo le tasse.

No, ha perso perchè ha affrontato temi di cui agli italiani non frega un cazzo.

E sugli stessi temi il governo Prodi si è spaccato più volte.

Agli italiani non importa minimamente delle guerra o della pace all’estero, non importa del conflitto d’interessi, dell’impunità di Berlusconi, delle leggi vergogna o dei DiCo.

Agli italiani interessano solo i propri soldi, il lavoro e le tasse. Punto.

Già il fallimento clamoroso del referendum sulla fecondazione assisitita avrebbe dovuto far capire che gli elettori hanno a cuore solo i propri problemi e non quelli di una minoranza, e invece non si è dato retta a quel primo allarme.

Inutile questionare sul fatto che la cultura sia bassa, che gli italiani siano stupidi, meschini, cinici, egoisti: non si può cambiare il modo di pensare di un popolo, ma bisogna essere pronti a dare al popolo ciò che chiede, se si vuole essere votati.

E in questo momento nessun partito serio e con una faccia rispettabile può dare alla gente ciò che chiede. Dispiace ma è così.

Il fatto che il partito forse migliore mai presentato alle elezioni in Italia, più eterogeneo (ma non per questo litigioso) e rappresentativo della popolazione a tutti i livelli, coalizzato col partito che ha come ideale la giustizia abbia perso, è proprio il chiaro indice che gli italiani non vogliono ciò che questo rappresentava.

Un piccolo sacrificio economico non è più tollerabile, l’integrazione con chi ti rapina è improponibile, perdere sei mesi discutendo di unioni omosessuali mentre i portafogli languono non è più accettabile.

Sarà crudo e brutto da dire, ma è così.

E la Lega ha raddoppiato i voti, cosa che nemmeno nel ’93 quando è diventata “di moda”.

E la Sinistra l’Arcobaleno (complimenti a chi ha messo due articoli in un nome), coincidentalmente è sparita.

È finita un’epoca? È iniziata la terza repubblica, o questa è la vera seconda repubblica?

Poco interessa. Sta di fatto che il popolo si è espresso, e molto chiaramente.

Ovvio che ora sono cazzi di Berlusconi e soci: la gente stavolta non vuole il miracolo italiano, ma quello che ha chiesto. E se non ci sarà più sicurezza (molta, ma proprio tanta in più, e palpabile, non a numeri), meno tasse (ma che la gente se ne accorga davvero e presto) e lavori veri e duraturi (alla faccia del non dover più sperare nel posto fisso) ben prima della fine dei 5 anni, sarà la vera fine del berlusconismo in ogni sua forma.

E saranno cazzi per tutti!


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ci sono 9 commenti per "Visione leggermente pessimista post-elettorale"

  1. GaBeL ha detto:

    Mi sono perso a metà.. Stavo per chiamare il quirinale, e chiedere di annullare il mio voto, e spostarlo a “IL DEGRA”.. 🙂

    Mai pensato di fare politica?

    vogliamo il degra in parlamento!!

    GaBeL

  2. degra ha detto:

    ci ho pensato, ma l’Italia non mi merita.
    E poi non mi voterei nemmeno io, perchè mi conosco… :mrgreen:

  3. baba ha detto:

    l’analisi migliore che io abbia letto finora.
    precisa, esauriente, realistica.
    non c’è una parola in più da aggiungere.

  4. anna ha detto:

    Uh mamma! :annega:

  5. degra ha detto:

    [quote comment=”28960″]Uh mamma! :annega:[/quote]

    Dici che mi sono allargato troppo con l’analisi politica? :dentone:

  6. LPR ha detto:

    Come diceva Flaiano: “la situazione è disperata, ma non seria”.

    Intanto tutto la stampa internazionale ci guarda sbigottita, divertita ed un pò impaurita (quello che succede da noi, infatti, potrebbe succedere anche da loro). Ma va bene così, tanto 1 italiano su 1000 legge i giornali stranieri. E 1 su 10000 è in grado di farlo.

  7. degra ha detto:

    In effetti gli stranieri non è che abbiano tanto da ridere…
    Le presidenziali americane Bush vs Gore con i risultati dopo più di un mese ce le ricordiamo tutti.
    E i francesi che dopo un anno non sono più tanto convinti di non aver fatto la cazzata a votare Sarko, son lì da vedere.
    Diciamo che ognuno ha le sue ed è bello minimizzarle evidenziando quelle degli altri.
    Certo, noi abbiamo Berusconi III e quindi siamo in vantaggio di brutto anche sul Kenia, che è riuscito a fare l’inciucio, o il Paraguay, che ha eletto presidente un vescovo (alla faccia dell’ingerenza, ma soprattutto AFDC).

    E se è per questo un italiano su 1000 legge i giornali italiani, per cui non corriamo il rischio di accorgerci troppo che sta succedendo qualcosa…

  8. Roberto ha detto:

    [quote post=”1285″]o il Paraguay, che ha eletto presidente un vescovo (alla faccia dell’ingerenza, ma soprattutto AFDC[/quote]
    Guarda che Lugo e’ piu’ a sinistra (e mi sa anche piu’ laico) di Veltroni…

  9. degra ha detto:

    No, ma infatti…
    Là hanno un vescovo di sinistra che può competere (e vincere) contro un partito al potere da 60 anni, qui abbiamo solo prelati che pendono dove al momento fa più comodo.
    E, ovviamente, fa spesso comodo pendere a destra. Poco interessa che non sia una destra confessionale, l’importante è che di volta in volta tiri fuori il provvedimento di comodo: ora l’ICI, ora la fecondazione, magari l’aborto… E, giustamente, da parte politica si cavalca questa “offerta di voti”, tanto a loro (soprattutto a Silvio) di fecondazioni, aborti, regalie, non interessa assolutamente nulla…