Buone notizie, ma anche no
Poco fa, in un ufficio:
C (l’impiegata): hai ricevuto la mia lettera? ci spiace di aver dovuto ridurre il pagamento… ma poi i soldi arrivano…
Io: non c’è problema: l’importante è che arrivino (si tratta solo di 180 giorni). ma come mai questo ritardo? sono in ferie? hanno problemi?
C: no, è che hanno smesso di pagare.
Io: in che senso “smesso di pagare”? lo consideravano un brutto vizio come il fumo?
C: no, hanno smesso nel senso che non si sono più fatti vivi.
Ecco, queste sono le belle notizie: il tuo maggiore “cliente” (azienda a cui vendi 2/3 di ciò che produci) ha smesso di pagare e non si è più fatto vivo. Si pensava che queste cose fossero rimaste chiuse nella jungla degli anni ’80, invece pare siano sempre d’attualità.
Altro che crisi: questi si, a casa mia, chiamano bruciabaracche.
(tanti auguri a me, ma anche no)
Se questo argomento ti interessa puoi provare...
So long... Tuesday 10 March 2015
Google Calendar e GoogaSync: la cura definitiva per l'amnesia (o almeno ci si prova) Friday 23 October 2009
Veggenza Thursday 3 September 2009
Tornare indietro di dodici anni, quasi tredici Sunday 26 July 2009
Del caldo, della vita e d'altre cose Thursday 16 July 2009
Purtroppo ti capisco fin troppo bene…
spero che nel tuo caso si rifacciano vivi presto per saldare il dovuto!
In bocca al lupo…
Grazie per il sostegno morale.
Per fortuna sono assicurato proprio contro questa evenienza, quindi si porterà a casa il 100% comunque.
Diverso sarà per chi lavora lì e per il piccolo indotto che rischia l’effetto domino.
Mi dispiace, vedreai che se ne compreranno tutte medicine.
Ciao!